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mercoledì 19 maggio 2010

Guardami negli occhi (parte II)

Il nostro volto é una macchina estremamente sofisticata e complessa che ha come funzione primaria quella di comunicare delle emozioni. Grazie agli studi sulle espressioni facciali è stato possibile arrivare ad una descrizione particolareggiata di questa mimica, accorgendoci che può essere estremamente complessa e raffinata; alle volte, nel giro di pochi secondi, possono "affacciarsi" sul volto delle "pose" di cui, normalmente, ci si accorge a malapena dato che sono estremamente brevi.
In altri casi, le emozioni possono dare luogo a delle espressioni soffocate; in cui, l’atteggiamento della faccia viene inibito e quindi si osserva solo un "brandello" della mimica. Le espressioni del volto sono spesso complesse e ambigue; questo accade soprattutto perché provengono da un sistema duplice, volontario e involontario, capace di mentire e di dire la verità; a volte, contemporaneamente. Le espressioni vere, sentite, attivano il movimento spontaneo di alcune regioni muscolari del volto; è possibile simularle, ma in modo, in genere, non convincente. Quelle false invece sono intenzionali e comportano l’innesco volontario di una "maschera": servono, in questo caso, a nascondere ciò che si prova veramente o a mostrare qualcosa che non si sente. In linea di massima, è più facile fingere emozioni positive che negative: la maggior parte delle persone trova infatti molto complicato imparare a muovere volontariamente i muscoli che sono necessari per fingere realisticamente dolore e paura; mentre é più facile assumere l'atteggiamento della rabbia e del disgusto.

Questo é in breve (brevissima!) la descrizione "tecnica" di una parte importantissima di noi stessi: le emozioni.
Chiaramente ogni emozione crea un' espressione, una "finestra" di noi stessi che viene data in modi diversi, in circostanze diverse, in misura diversa, alle persone che incrociano il nostro sguardo, la nostra amicizia, la nostra vita.  
Se stiamo condividendo delle emozioni con una persona allora, oltre alle espressioni, anche tutto il corpo diventa parte integrante dell' espressione; tutto deve confermare lo stato d' animo che "traspare" dal viso.
Come viene indicato nella parte "tecnica" le espressioni posso essere di breve durata, di conseguenza ci viene dato poco tempo per entrare in questa finestra aperta per condividere ...per capire ...per prevedere ...per confonderci ...ecc!
Aggiungo ...chi non si é mai soffermato ad osservare una persona mentre dorme, ...e incredibile, come anche una situazione (forse) priva di manifestazioni emozionali come il sonno, possa invece rivelare ancora qualcosa di noi.
Probabilmente ci sono studi, testi, persone che potrebbero aumentare il nostro bagaglio di conoscenze/interpretazioni delle espressioni ma, sicuramente ognuno di noi lo ha costruito in prima persona con tutti i benefici e danni.

Di conseguenza:
sei in grado di "captare" le espressioni dei miei "silenzi"?
sei in grado di "captare" le espressioni che fanno parte delle mie "anomalie"?
sei in grado di "captare" le espressioni che solo un robot (badrobot) sa fare?